Quando una famiglia arriva in terapia, individua un componente che rappresenta il vero problema. È lui (o lei) che soffre e fa soffrire la famiglia. Tecnicamente questo soggetto viene definito “paziente designato”.
Il terapeuta familiare propone invece una visione del problema assolutamente opposta. È tutta la famiglia che mette in atto dei comportamenti disfunzionali ed il “paziente designato” non è altro che il soggetto che maggiormente esprime un disagio che in realtà riguarda l’intero nucleo familiare.
Verranno quindi presi in considerazione i comportamenti, le comunicazioni interpersonali e familiari, le relazioni tra la famiglia ed il mondo esterno.
Il disagio della persona è legato ad un mal funzionamento della famiglia di appartenenza.
Non tutti gli interventi sono uguali. A volte il terapeuta sceglierà, a ragion veduta, di avviare la terapia con un singolo, altre volte con l’intera famiglia, altre volte un po’ con la famiglia ed un po’ con l’individuo stesso.
L’obiettivo è sempre lo stesso: individuare con la persona/famiglia il mal funzionamento messo in atto e tramite le risorse che possono essere messe in campo affrontarlo per risolverlo.
La terapia familiare: di cosa si tratta e quali benefici.
La terapia familiare è un approccio psicoterapico finalizzato a migliorare la comunicazione tra i membri di un nucleo familiare, risolvere eventuali conflitti presenti tra di loro, migliorare le dinamiche relazionali tra i vari componenti della famiglia, con l’obiettivo di apportare benessere e migliorare il funzionamento dell’intera famiglia e del singolo soggetto ( paziente designato).
La terapia familiare è molto indicata in casi di conflittualità familiare e coniugale, presenza di disagi in età evolutiva e adolescenziale, disturbi delle condotte alimentari (ad esempio anoressia e bulimia), tossicodipendenze e altre dipendenze patologiche.
Nello specifico, l’intervento della terapia familiare risulta utile quando un adolescente o giovane adulto:
- Non è motivato alla terapia individuale
- E’ fortemente dipendente dalla famiglia di origine ( difficoltà a svincolarsi da essa)
- Mostra ritiro sociale
- Stallo o peggioramento con una terapia solo individuale in corso.
La consulenza e i costi
La dott.ssa Simona Fontana propone un intervento psicologico o psicoterapico basato su principi sistemici-familiari, articolando l’intervento in due fasi:
una fase di valutazione, che normalmente si costituisce in 3/ 4 incontri a cadenza settimanale, finalizzati a fornire un quadro clinico più completo del problema portato dalla perseona/e.
A questa fase segue, sempre concordata con il cliente/I, un progetto di intervento mirato a aiutare la persona/e a superare il proprio disagio personale, familiare, relazionale e uscire dal tunnel entro il quale si trova a vivere.
Per molte tipologie di problemi è possibile ipotizzare interventi a breve termine ( da 1 a 3 mesi) con la possibilità di raggiungere il benessere sperato.
Solo di rado, in presenza di determinate situazioni, è necessario un intervento a lungo termine.
L’onorario che attualmente la dott.ssa chiede, tenendo conto di eventuali circostanze di complessità, è di 50 euro per incontro individuale della durata di circa cinquanta minuti, e di 70 euro per incontro familiare, di coppia della durata di circa un ora e mezza.